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Guide e Moduli per Disdette

Disdetta Sicuritalia Word e PDF – Modulo e Guida

Aggiornato il 8 Agosto 2025

In questa guida spieghiamo come disdire un contratto Sicuritalia e mettiamo a disposizione un fac simile disdetta Sicuritalia Word e PDF da compilare e stampare.

Disdetta Sicuritalia Word e PDF - Modulo e Guida

Indice

  • Disdetta Sicuritalia
  • Modulo Disdetta Sicuritalia Word
  • Fac Simile Disdetta Sicuritalia PDF

Disdetta Sicuritalia

Quando decidi di chiudere un contratto Sicuritalia la prima cosa da fare non è scrivere di fretta una PEC, ma capire esattamente che contratto hai in mano: chi è la società controparte indicata nelle carte, qual è la durata pattuita del primo periodo, come funziona il rinnovo e quale preavviso richiede la clausola di disdetta. Queste informazioni non sono uguali per tutti e non sono sempre pubblicate online in modo uniforme; di solito si trovano nel modulo d’ordine, nelle condizioni generali e nelle eventuali condizioni particolari che ti sono state consegnate al momento della sottoscrizione o caricate nella tua area riservata.

Il modo corretto per impostare i tempi è partire dalla clausola “Durata, rinnovo e disdetta”. Qui trovi tre dati che valgono più di qualunque voce di corridoio: quando decorre il contratto, quando scade il periodo in corso, come si rinnova e con quale preavviso devi comunicare il mancato rinnovo. In alcuni contratti il primo periodo è pluriennale, in altri è più breve; in molti casi dopo il primo periodo il rapporto si rinnova di anno in anno con disdetta antecedente di un certo numero di giorni rispetto alla scadenza, ma è il tuo documento a dire quanti. Se ti accorgi che la finestra di preavviso è stretta, non perdere tempo: prepara subito la comunicazione e inviala con un mezzo tracciabile, chiedendo sempre una conferma scritta di presa in carico. Se la tua copia del contratto non è a portata di mano o se hai dubbi, scrivi al servizio clienti con il numero contratto e la data di sottoscrizione e fatti indicare per iscritto scadenza e preavviso applicabili: non è solo una cortesia, è la tua prova d’appoggio se più avanti qualcuno dovesse sostenere che sei arrivato tardi.

C’è poi una distinzione banalissima ma decisiva: sei un consumatore o agisci come professionista/impresa? Nei rapporti B2B, cioè quando il contratto è intestato a una partita IVA e il servizio è usato nell’attività professionale, le regole del Codice del Consumo non si applicano. Se invece sei un consumatore e hai firmato a distanza (per telefono o online) o fuori dai locali commerciali (ad esempio a casa tua), la legge ti riconosce il diritto di recesso entro 14 giorni. È un recesso “di ripensamento” che non necessita di motivazioni, ma con alcune eccezioni. Se il servizio è già stato eseguito integralmente entro i 14 giorni con il tuo consenso espresso, questo diritto non può essere esercitato a costo zero; se la prestazione è iniziata prima della scadenza del termine su tua richiesta, il recesso resta possibile ma è dovuto un importo proporzionato a quanto già erogato. Se oltre al servizio c’è anche la fornitura di beni (per esempio l’impianto), la disciplina pratica dipende da come quei beni sono contrattualizzati: vendita, noleggio, comodato d’uso. Per questo, anche nella finestra dei 14 giorni, conviene leggere e seguire con attenzione le istruzioni contrattuali e la modulistica di recesso predisposta dal fornitore, in modo da non sbagliare indirizzo, forma o tempistiche.

Una volta chiarito “chi sei” ai fini del diritto e “che contratto hai” ai fini delle regole, serve decidere la strada: disdetta alla scadenza o recesso anticipato. La disdetta è la comunicazione con cui chiedi che il rapporto non si rinnovi alla prossima scadenza naturale; è la via fisiologica, priva di sorprese economiche, a patto di rispettare il preavviso contrattuale. Il recesso anticipato, invece, è l’uscita prima della scadenza. Nei contratti dei servizi di sicurezza questa opzione c’è spesso, ma non è gratuita: quasi sempre prevede il pagamento di un importo per chiudere in anticipo, che può consistere nelle quote residue fino a fine periodo, in una penale predeterminata o nel recupero di sconti promozionali. Se stai valutando il recesso, chiedi prima un conteggio ufficiale e scritto dei costi di chiusura e confrontalo con i canoni che pagheresti restando fino a scadenza: a volte conviene aspettare e disdire; in altre, l’uscita anticipata ha senso.

Sul “come” inviare la disdetta, fai una scelta semplice: segui alla lettera la modalità che il tuo contratto indica. Alcuni contratti rinviano a un portale o a un modulo dedicato; altri prevedono esplicitamente l’uso della PEC o della raccomandata A/R. Se non esiste una procedura tecnica obbligatoria, la PEC è la soluzione più lineare perché ti dà prova di invio e di consegna. La casella istituzionale del gruppo è pubblicata nelle pagine ufficiali e, al momento risulta essere info@pec.sicuritalia.it; controlla però che nel tuo contratto non sia indicata una PEC diversa per la società specifica con cui hai sottoscritto, e in caso di doppio dubbio invia sia alla PEC contrattuale sia a quella istituzionale, indicando chiaramente numero di contratto, intestatario, indirizzo dell’impianto e data di scadenza. Se usi la raccomandata, spedisci all’indirizzo della sede legale riportato nel contratto e conserva ricevuta e cartolina di ritorno. Qualunque sia il canale, allega copia del contratto o dell’ordine, un documento d’identità dell’intestatario e, se stai scrivendo per conto di terzi, una delega firmata.

Nella sostanza della lettera non servono giri di parole: identifica te stesso e il contratto, dichiara in modo non equivoco che non intendi rinnovare alla prima scadenza utile, specifica che stai rispettando il preavviso previsto dalle condizioni e chiedi conferma scritta di ricezione e presa in carico. Se ci sono apparecchiature lasciate in comodato d’uso, chiedi di conoscere le modalità operative per la disinstallazione e la restituzione. Se il servizio comprendeva un’app o un cloud con dati personali o registrazioni, domandane la cancellazione al termine del rapporto, salvo gli obblighi di legge, e la disattivazione degli accessi.

Una parte spesso trascurata è la gestione delle apparecchiature. Molti pacchetti includono centrale, sensori, sirene, telecamere e SIM in comodato: questo significa che la proprietà resta del fornitore e alla cessazione dovrai restituire tutto secondo le modalità previste. In alcuni profili i costi di disinstallazione sono a carico del cliente, in altri sono inclusi o parzialmente coperti; in quasi tutti i casi la mancata riconsegna o la restituzione di materiale danneggiato comporta addebiti. Se invece l’impianto l’hai acquistato, la proprietà è tua: i servizi si spengono, ma i dispositivi restano a te; potresti riconfigurarli per un uso locale o proporli a un nuovo fornitore, tenendo d’occhio eventuali vincoli tecnici e contrattuali (SIM dedicate, protocolli proprietari, licenze software) che potrebbero richiedere interventi di adattamento.

Anche i pagamenti meritano attenzione. Se i canoni passano da domiciliazione bancaria o carta, evita di revocare il mandato prima che la chiusura sia stata formalmente registrata e che tu abbia saldato quanto effettivamente dovuto fino alla scadenza. Una revoca anticipata, anche nelle migliori intenzioni, rischia di generare insoluti e spese, oltre a complicare il dialogo con l’amministrazione. Dopo la data di cessazione controlla che non vengano emesse fatture di rinnovo; se dovesse succedere, inoltra immediatamente la contestazione allegando la tua disdetta e le ricevute che provano l’invio e la consegna.

Cosa fare se il problema non è la volontà di cambiare, ma disservizi concreti? In quel caso passa in modalità documentale: conserva ticket, mail, report di intervento, estratti dell’app e qualsiasi prova utile. Invia una diffida formale descrivendo i malfunzionamenti, chiedendo la rimessione in termini entro un tempo ragionevole e avvisando che, in mancanza, ti riservi le tutele previste dalla legge e dal contratto, inclusa la risoluzione per inadempimento. Se sei un consumatore, potresti anche valutare strumenti ADR o la mediazione; se sei un’azienda, scegli con il tuo consulente la via più efficace, tenendo conto di eventuali clausole di foro o arbitrato. In ogni caso, anche in presenza di disservizi, evita sospensioni unilaterali dei pagamenti senza una base giuridica o un accordo: rischieresti di trasformare una ragione in un contenzioso inutile.

Chiudiamo dove abbiamo iniziato: con il calendario. Il vero segreto non è conoscere a memoria una data “giusta” valida per tutti, ma avere la consapevolezza della tua scadenza e del tuo preavviso. Appena li hai nero su bianco, imposta un promemoria con un margine di sicurezza; prepara il testo, raccogli gli allegati e invia la comunicazione con qualche giorno di anticipo rispetto al limite. Se il contratto impone una procedura telematica, seguila senza improvvisazioni; in mancanza di istruzioni vincolanti, la PEC istituzionale è un canale adeguato e tracciabile. Una volta ottenuta la conferma, prepara la disinstallazione se hai un comodato e verifica la posizione contabile.

Modulo Disdetta Sicuritalia Word

In questa sezione mettiamo a disposizione il modulo disdetta Sicuritalia Word.

I moduli possono essere scaricati sul computer e stampati. La compilazione è molto semplice, basta aprire il fac simile scelto e inserire i dati richiesti come spiegato in precedenza.

Modulo disdetta Sicuritalia Word

25.50 KB download

Fac Simile Disdetta Sicuritalia PDF

Il fac simile disdetta Sicuritalia PDF può essere scaricato e compilato inserendo le informazioni che sono state indicate in precedenza.

Modulo disdetta Sicuritalia PDF

42.03 KB 2 download
Disdetta Sicuritalia Word e PDF - Modulo e Guida
Roberto Russo

Web content manager con esperienza ventennale, da oltre dieci anni lavoro per un'associazione di consumatori come responsabile dell'ufficio stampa.
Metto a disposizione la mia esperienza maturata in questo ambito per aiutare i consumatori a tutelare i propri diritti.

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